La lingua inglese spesso rappresenta, per i bambini e bambine alla scuola primaria, il primo incontro con la complessità dei linguaggi del mondo. L'insegnamento di questa disciplina linguistica nella scuola primaria è orientato, fin dalle premesse delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, in direzione dello sviluppo del plurilinguismo e del pluriculturalismo, con esplicito riferimento alla lingua inglese come mezzo privilegiato per esercitare la cittadinanza attiva e apprendimenti che vanno ben oltre il codice. In questo contributo condividiamo l’importanza di alcune importanti pratiche per dare valore ai progressi di ciascun alunno/a nell’apprendimento della L2 rinforzando la fiducia in sé e l’autostima e dando a ciascuno, con le proprie capacità e i propri limiti, il proprio spazio di successo

 

Oggi chi insegna inglese indiscutibilmente conosce e pratica una didattica della L2 fondata su compiti comunicativi e progettata intorno alle modalità con cui i bambini organizzano il proprio “stare al mondo”.  Prima ancora che nella prassi didattica quotidiana, l'insegnante di scuola primaria può agire predisponendo contesti, allestendo scenari che favoriscano al tempo stesso apprendimenti linguistici e abilità sociali, partendo dall’abbassamento dei filtri affettivi negativi che possono attivarsi quando chi apprende si trova di fronte a una notevole quantità di input incomprensibile, oscuro.

Il tempo e le risorse dedicati alla progettazione di un contesto favorevole agli apprendimenti dell’inglese è cruciale a partire dall’inizio della classe prima, dove è fondamentale incuriosire e non intimorire, far acquisire piccole routine quotidiane in lingua inglese (language showers) piuttosto che insegnare esplicitamente, tramite “lezioni” dedicate, liste di vocaboli, giocare con i nuovi input proposti piuttosto che esercitarli in modo mnemonico.  

Se è fondamentale attuare appropriati accorgimenti progettuali per favorire lo sviluppo sereno di apprendimenti in L2 da parte dei bambini altrettanto importante sarà attuare coerenti modalità valutative, nel quadro di riferimento della valutazione formativa, introdotta con l’O.M. n.172 del dicembre 2020, volta appunto a valorizzare ogni raggiungimento, seppure parziale o addirittura minimo, nella prospettiva di un apprendimento continuo, investendo sul desiderio di successo che ciascun bambino, anche chi è più fragile, porta con sé. 

Il corso Rise and Shine, con la sua speciale Shine Methodology, organizza proprio intorno alle occasioni per “brillare” l’intera struttura del percorso. La scansione delle unità di apprendimento nelle sezioni Wonder, Imagine, Build, Grow e Shine costruisce in modo graduale un iter rassicurante che conduce alla possibilità per ciascuno di concludere l’unità consapevole delle proprie acquisizioni, linguistiche e al tempo stesso sociali. 

Perché ogni bambino possa essere valutato in prospettiva formativa e dare valore al percorso svolto, investendo nuove e positive energie in sfide personali sempre più ambiziose, la varietà delle occasioni di lavoro con i contenuti dell’apprendimento è dunque sicuramente un criterio irrinunciabile. Il profilo dell’alunno rispetto agli obiettivi didattici emerge infatti solo aggregando periodiche prove di performance (i classici test, o verifiche formali), a osservazioni relative ad attività differenti e reiterate nel tempo, possibilmente situate in contesti ludici e interattivi, dove la lingua inglese sia “giocata” al fine di fare altro, sia vincere un gioco di parole o divertirsi con la drammatizzazione di una storia, attività sufficientemente eterogenee ma al tempo stesso parte di un percorso familiare e pertanto non ansiogene. 

L’etimologia del verbo valutare, lo abbiamo già chiarito in contributi precedenti, rimanda al significato di dare valore, valorizzare. Per questo motivo la valutazione e ogni passo nel processo di apprendimento che la precede devono essere progettati per nutrire il senso di autoefficacia di chi sta imparando, anche nei casi in cui i risultati siano ancora parziali o addirittura minimi. 

Al senso di autoefficacia è strettamente connessa la capacità di autovalutarsi, un altro elemento al centro delle linee guida per la valutazione formativa.  

Solo alunni e alunne che conoscono le richieste del percorso e conoscono se stessi, con i propri punti di forza e le proprie fatiche, potranno essere disponibili a mettere in campo strategie utili per raggiungere la meta di volta in volta stabilita. 

La capacità di autovalutazione tuttavia non è innata, si apprende attraverso un percorso graduale. Ecco perché è utile, già molto presto nel percorso scolastico degli alunni, invitare i bambini a riflettere sulle esperienze proposte in classe, ad esprimere un parere su come abbiano affrontato il compito e a essere orgogliosi di aver sperimentato momenti a tu per tu con la lingua, impegnati nell’uso del codice per giocare, esprimere un’opinione, svolgere un semplice compito, seguire istruzioni, identificare alcuni specifici elementi, …. 

Nei box I can shine del corso Rise and Shine i bambini vivono molteplici occasioni, all’interno dell’unità, per praticare la lingua riutilizzando i contenuti in modo personale. I bambini, attraverso i box, comprendono che le attività contrassegnate dal titolo I can shine sono i momenti per poter esprimere ciò che stanno imparando, ciascuno al proprio livello. 

Per promuovere un atteggiamento riflessivo rispetto alle proprie prestazioni lungo il percorso, i docenti possono adottare numerosi strumenti, da semplici icone che identificano in maniera rapida (con un tick) il grado di difficoltà sperimentato dall’alunno in un compito, a brevi domande-stimolo, a vere e proprie rubriche autovalutative, che suggeriscono riflessioni più approfondite su aspetti di forza e di fragilità nel lavoro didattico.

A fine di ogni unità di apprendimento, dopo una ricca esposizione ai contenuti linguistici-target e numerose ed eterogenee occasioni per rielaborare gli input, sarà valorizzante e divertente per i bambini avere uno spazio e un tempo per mostrare i propri successi, attraverso attività con cui avranno preso confidenza gradualmente nel percorso, come descrivere un manufatto, un disegno, inscenare una breve interazione, mostrare una propria preferenza o conoscenza. Le attività devono essere motivanti, i compiti sentiti come autentici, e l’inglese usato in modo veicolare. 

Sarà importante che il clima di classe sia non competitivo, orientato alla collaborazione e al non giudizio e che nessuno sia forzato. Ciascuno potrà condividere, se vorrà, un piccolo o grande raggiungimento, secondo le proprie capacità e il proprio grado di sicurezza. 

Nel corso Rise and Shine le sezioni Time to shine! offrono la possibilità ai bambini di mostrare i propri successi, spesso con attività “Show and tell” in cui possono condividere con i compagni un proprio lavoro personale o di piccolo gruppo. La L2 si fa veicolo dell’esperienza della condivisione e dell’espressione di sé. 

Per i docenti un percorso formativo di inglese orientato al successo è una grande scommessa e una grande responsabilità: significa avere uno sguardo sufficientemente ampio da sognare per ogni alunno/a la possibilità di farcela e, perché no, di appassionarsi e brillare.  Significa saper vedere anche nei piccoli passi una strada possibile verso il successo da percorrere insieme.

 

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