LEZIONI DI ARTE
Il paesaggio da Giotto all’arte contemporanea. Unità di apprendimento tematica per la Sspg
Un percorso didattico, declinabile anche come unità di apprendimento, sul tema del paesaggio nell’arte affrontato con un approccio trasversale e tematico. Completo di spunti per le analisi d’opera, obiettivi, attività didattiche volte alla valutazione formativa e sommativa e alla interdisciplinarietà con l’ educazione civica.
Immagine di copertina: Claude Monet, Regate ad Argenteuil, 1872, Musée d’Orsay, Parigi
Un approccio tematico alla storia dell’arte
Il percorso didattico proposto, declinabile anche come unità di apprendimento, intende attraversare la storia dell’arte osservando alcune opere di pittura di paesaggio, per portare ragazze e ragazzi a riflettere sul ruolo che la natura e l’ambiente rivestono per l’artista e per l’umanità intera. Si affronta questo percorso con un approccio trasversale, nel quale lo studio della storia dell’arte viene svolto non per blocchi cronologici, ma piuttosto per unità tematiche che, incontrando il vissuto degli studenti, ne stimolino la curiosità e la creatività.
UNITA’ DI APPRENDIMENTO
La rappresentazione del paesaggio: da Giotto all’arte contemporanea
Fin dai secoli più antichi la natura è stata fonte di ispirazione per l’espressione artistica degli esseri umani. Anche se è divenuto soggetto autonomo nelle opere d’arte soltanto dal XVII secolo, già nei secoli precedenti l’ambiente naturale è stato osservato e riprodotto con crescente attenzione.
Dopo i secoli medievali, dove la natura era stata rappresentata in modo astratto e sintetico, Giotto è il primo a inserire i suoi personaggi in ambienti e spazi verosimili. Nonostante gli elementi naturali siano raffigurati in modo ancora schematico ed essenziale, il paesaggio inizia ad esistere come sfondo reale.
Giotto, San Francesco riceve le stigmate, 1290 circa, Basilica superiore, Assisi
PER L’ANALISI - Osserva le proporzioni tra le figure umane e gli alberi: sono realistiche? Il terreno della montagna è reso in modo naturale o geometrico?
Nel Rinascimento con Leonardo da Vinci la rappresentazione della natura diventa ancora più vera. Grande osservatore della natura e di tutti i suoi fenomeni, Leonardo studia l’effetto dell’umidità dell’aria sulla percezione dello spazio e introduce la prospettiva aerea, tecnica che rende la profondità e la lontananza del paesaggio utilizzando colori sempre più chiari e contorni sfumati.
Leonardo da Vinci, Sant’Anna e la Vergine col Bambino e l’agnello, 1503-19, Louvre, Parigi
PER L’ANALISI – Osserva il paesaggio di rocce e fiumi sullo sfondo: di che colore sono le montagne? La vegetazione in secondo piano e le rocce in primissimo piano sono rappresentati nel dettaglio? Secondo te è un paesaggio realmente esistente?
La pittura di Giorgione mostra un’attenzione e una sensibilità particolari per la natura. Il piccolo dipinto intitolato La tempesta ne è un esempio famoso. I personaggi in primo piano non sappiamo con certezza che cosa rappresentino, ma la nostra attenzione si concentra sul paesaggio. Grazie all’uso sapiente del colore (pittura tonale), Giorgione riesce a rendere con efficacia l’atmosfera che precede un temporale, con l’aria satura di umidità e i bagliori dei lampi.
Giorgione, La tempesta, 1505 ca, Gallerie dell’Accademia, Venezia
PER L’ANALISI – Osserva il paesaggio (cielo, alberi, fiume, rocce): quali sono i colori prevalenti? Sono contrastanti o simili? Considera lo spazio riservato alle figure umane e al paesaggio: quanta importanza hanno i personaggi, secondo te?
Nella seconda metà dell’Ottocento Monet, considerato il capofila degli Impressionisti, studia gli effetti della luce naturale sulle forme e sui colori, e perciò non lavora più chiuso in studio, ma sempre all’aria aperta (en plein air), e sviluppa una tecnica pittorica che mira a riportare sulla tela le impressioni suscitate nei suoi occhi da elementi quali l’acqua, il cielo, i fiori, gli alberi.
Claude Monet, Regate ad Argenteuil, 1872, Musée d’Orsay, Parigi
PER L’ANALISI – Monet è molto interessato a riprodurre l’effetto della luce sull’acqua: come rende il riflesso delle vele e delle case sul fiume? I colori sono stati mescolati sulla tavolozza o stesi puri sulla tela? Le pennellate sono morbide e sottili oppure rapide? L’artista è interessato ai dettagli?
Van Gogh parte dall’osservazione della realtà naturale, ma poi la rielabora attraverso la sua immaginazione e le sue emozioni. Nelle sue tele il paesaggio non è più soltanto realistico, ma diventa espressione di uno stato d’animo: le pennellate vibranti, pastose e dense stravolgono le forme e comunicano i sentimenti e il mondo interiore dell’artista.
Vincent Van Gogh, Campo di grano con corvi, 1890, Van Gogh Museum, Amsterdam
PER L’ANALISI – Osserva le pennellate che descrivono il campo di grano e i corvi: seguono linee nella stessa direzione? C’è attenzione al dettaglio? Quali sono i colori prevalenti? Il cielo ti sembra statico o in movimento? Che sensazione ti danno i corvi che volano nel cielo?
All’inizio del Novecento alcuni artisti si allontanano dal disegno tradizionale e usano colori puri e brillanti, a causa dei quali vengono soprannominati “belve” (Fauves, in francese). Tra i Fauves André Derain predilige la pittura di paesaggio, ma la reinventa usando colori vivaci e innaturali e venendo intenzionalmente meno alle regole della prospettiva.
André Derain, Ponte sul Riou, 1906, Museum of Modern Art, New York
PER L’ANALISI: I colori sono stesi in campiture piatte o con piccole pennellate? Quali sono i colori prevalenti? Derain accosta colori complementari, o preferisce gli accordi tonali? È applicata la prospettiva o lo spazio è compresso e piatto?
Nella seconda metà del Novecento gli artisti della Land Art (“arte del territorio”) non solo raffigurano il paesaggio, ma lo fanno diventare l’elemento fondamentale della loro opera. Non lavorano più sulla tela ma direttamente nella natura: rocce, alberi, campi diventano il loro spazio di intervento, in alcuni casi rispettando il paesaggio, in altri modificandolo in modo temporaneo o permanente.
Giuliano Mauri, Cattedrale vegetale, 2010, Parco delle Orobie bergamasche
PER L’ANALISI: La “cattedrale vegetale” di Giuliano Mauri è composta da 42 faggi, sostenuti da colonne costruite in materiali naturali che cadranno una volta cresciuti gli alberi. Saranno quindi i faggi a creare una composizione che ricorda una cattedrale gotica. Possiamo considerarla una scultura o un’architettura? Secondo te è un’opera che abbellisce o rovina il paesaggio? Quale può essere il messaggio che l’artista vuole trasmettere a chi la visiterà?
PERCORSO DIDATTICO
Il percorso proposto è utilizzabile sia con le classi seconde che con le classi terze, perché non richiede preconoscenze specifiche, se non l’abilità di svolgere un’analisi d’opera.
Finalità e obiettivi
Il percorso inizia con un’affermazione che viene proposta ai ragazzi: “LA NATURA RIVESTE UN RUOLO IMPORTANTE NELL’ESPRESSIONE UMANA”. A fronte di questa frase, un brainstorming di classe può aiutare a capire il livello di riflessione degli alunni e stimolare alcune domande.
La finalità dichiarata alle ragazze e ai ragazzi è di scoprire come gli artisti, nel corso dei secoli, hanno tratto ispirazione dalla natura e l’hanno rappresentata, per poi tradurre le conoscenze acquisite in un’esperienza creativa personale.
Attività didattica
Nella modalità di una lezione frontale dialogata, l’insegnante può spiegare come la natura (il paesaggio) sia diventata sempre più protagonista nelle opere d’arte, e come la resa del paesaggio rifletta anche la sensibilità culturale dell’epoca in cui l’artista è vissuto.
Dopo la lettura delle opere, guidata dall’insegnante, i ragazzi (individualmente o nella modalità dell’apprendimento cooperativo, a coppie o gruppi di tre) analizzano in modo più approfondito e dettagliato una delle opere d’arte proposte. La presentazione dell’analisi d’opera può essere un primo step di valutazione formativa.
A partire dall’opera analizzata, si svolge poi l’attività di produzione creativa (che fungerà da valutazione sommativa), anch’essa individuale o in apprendimento cooperativo. La richiesta a ragazzi e ragazze sarà di produrre la loro interpretazione del paesaggio attraverso la fotografia, che può essere così presentata:
Partendo dall’opera che hai analizzato, scegli un tema (ad esempio: le rocce, gli alberi, la neve, il temporale, l’acqua...) e crea un album di fotografie di paesaggio (minimo 5, massimo 10). Presentalo in classe, spiegando il collegamento tra l’opera analizzata in partenza e la tua creazione. L’album può essere cartaceo o digitale, verrà valutata anche la qualità estetica e la creatività della presentazione.
Il percorso si può concludere con un dibattito finale interdisciplinare, che include l’educazione civica. Tra gli spunti di stimolo al dibattito:
- L’articolo 9 della Costituzione parla di tutela del paesaggio e dell’ambiente. Cosa significa?
- In che modo gli artisti possono rendere i cittadini più sensibili al problema della tutela dell’ambiente?
- In che modo ragazze e ragazzi della vostra età possono attivarsi per contribuire alla tutela dell’ambiente? Cosa possiamo fare come individui e come gruppo classe?
Immagine d'apertura:
Claude Monet, Regate ad Argenteuil, 1872, Musée d’Orsay, Parigi
Ilaria Sironi è laureata in Conservazione dei Beni Culturali e specializzata nel settore educativo con un master in Servizi Educativi per i musei storici e delle arti visive, è docente presso l’International School of Monza, nel dipartimento delle Arti performative e visive. All’insegnamento affianca la progettazione e realizzazione di attività di educazione al patrimonio artistico e culturale per bambini e adulti, oltre a progetti didattici per le scuole primarie e secondarie e per la formazione degli insegnanti. Collabora con Sanoma come autrice di testi scolastici, tra cui CreArte (Paravia 2023).
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